DOVE E’ ODIO IO PORTI L’AMORE

Conosciamo tutti la bellissima preghiera che va con il titolo “Preghiera semplice” composta da San Francesco e che quando eravamo bambini, semplici come lo era il cuore del santo di Assisi, recitavamo forse senza neppure avere coscienza della forza del suo contenuto. Mettere il bene al posto del male, rispondere al male con il bene. Questo l’insegnamento del Poverello. “Dove è odio io porti l’amore” è uno dei propositi che tra l’altro da piccoli meditavamo durante la novena di Natale – un impegno al giorno per educarci al Bene - mentre i nostri genitori e catechisti ci spiegavano, Vangelo o Bibbia alla mano, cosa è l’odio (vedi l’esempio di Caino), e cosa è l’amore. In questi giorni di terrore che sono seguiti all’attentato del 13 novembre a Parigi la memoria è tornata sul senso delle radici dell’odio che dilania l’animo umano e ho percepito con grande amarezza quanto distruttiva sia questa forza che pesa come un macigno scagliato nel cuore del mondo con una violenza tale da lasciare tutti per un attimo senza respiro. E’ la stessa forza del male che ha portato il Cristo sul patibolo della croce e come lui tutta la schiera dei martiri di ogni tempo fino ai giorni nostri. In questa immensa oscurità ho cercato un raggio di luce, uno spiraglio che riapra alla speranza. L’ho trovata nel Risorto che ha ucciso la morte Egli è vivo in mezzo a noi. La sua la Luce divina illumina i millenni, è una Luce potente e vittoriosa. E mi sovviene il volto luminoso della giovane veneta Valeria SoIesin, il suo bellissimo sorriso e lo sguardo penetrante incancellabile dalla nostra memoria. Sì c’è una Luce che avanza, è quella di chi crede ancora nel bene e nel perdono. “Non avrete il mio odio. Non vi farò il dono odiarvi” ha scritto Antoine, il padre trentaquattrenne di un bimbo di 17 mesi che i terroristi hanno reso vedovo della sua Hélène in quella notte d’inferno. “Se il dio in nome del quale uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo della mia donna sarà allora una ferita nel suo cuore. E io allora non vi farò il dono di odiarvi”. “Dove è odio portiamo l’amore” e vedremo il fascino luminoso di Dio che non cessa di amare l’uomo.