Talvolta le persone miti tendono ad inquietarsi vedendo la prosperità degli empi. Pensano che a loro sia riservata una vita felice e dubitano del fatto che tale felicità è effimera e non dura nel tempo. Accade di frequente nel nostro tempo nel quale sembrano prevalere i malvagi sui buoni. Nella Bibbia troviamo la rassicurazione per coloro che vivono secondo lo spirito delle Beatitudini, basta attendere con pazienza e sperare nel Signore: Sta’ in silenzio davanti al Signore e spera in lui; non irritarti per chi ha successo, per l’uomo che trama insidie. Desisti dall’ira e deponi lo sdegno, non irritarti: non ne verrebbe che male… Ancora un poco e il malvagio scompare: cerchi il suo posto, ma lui non c’è più. I miti invece avranno in eredità la terra e godranno una grande pace (Sal 37,7-11). La concordia e la pace hanno una terza sorella, quella che san Paolo chiama “amabilità”: essa è il modo di porsi dei miti, dei poveri in spirito, di quelli che confidano solo in Dio. La mitezza, manifestata attraverso il tratto forte e amabile del carattere, è inconcepibile senza vera umiltà di cuore e povertà di spirito. Il mite secondo le Beatitudini è il servo di Dio. Oppresso e debole, in mezzo a un mondo violento e ostile, benedetto e protetto da Lui, che si abbandona alla sua provvidenza. L’atteggiamento dell’anima del povero in spirito e la disposizione di cuore del mite non sono solo atteggiamento religioso; povertà e mitezza comportano sempre mansuetudine e amabilità di carattere nel comportamento verso gli altri. In questo tempo di attesa del Natale siamo invitati alla mitezza e all’umiltà. Gesù con l’Incarnazione entra in comunione con la nostra fragilità. E’ Lui è il Mite per eccellenza che rinunzia alla sua potenza e alla sua gloria per intraprendere il cammino di abbassamento e di umiliazione che lo condurrà fino alla croce. Nella travagliata storia contemporanea siamo chiamati ad assumere come stile di vita le Beatitudini evangeliche della mitezza della concordia della pace della povertà. Oggi i miti davanti agli sguardi degli arroganti e presuntuosi il mite può essere irriso ma a uno sguardo intelligente egli è facilmente riconoscibile come persona sapiente e forte poiché pone la sua fiducia solo in Dio. Non dimentichiamo ciò che canta il salmista: “I miti avranno in eredità la terra e godranno una grande pace” (Sal 37,7.11).