“Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare” (Pro 31,30). Ingannevole è il fascino della donna dal fisico incantevole, dal viso luminoso, dalla pelle delicata perché la bellezza è fugace, come dice il proverbio popolare: “La bellezza è come un fiore, presto nasce e presto muore”, passa come un soffio. La bellezza che rimane è quella che nasce dall’amore di Dio, uno splendore che trasfigura l’anima e la vita.
Il poeta biblico fa l’elogio della donna ideale: “La donna perfetta è la corona del marito, ma quella che lo disonora è come carie nelle sue ossa”(12,4) e più avanti commenta: “Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c’è dottrina di bontà” (31,26).
E di donne ideali, timorate di Dio, e attente ai bisogni dell’uomo c’è tanto bisogno. La donna, genio e risorsa del Terzo Millennio, è chiamata a umanizzare il mondo con l’amore. E il timore di Dio è l’atteggiamento ideale per aprire la strada all’amore.
Ricorda che “timore di Dio, onestà e gentilezza sovrastano ogni bellezza”.