“Son tutte belle le mamme del mondo quando un bambino si stringono al cuor, son le bellezze di un bene profondo fatto di gioie rinunce ed amor” sono le parole cantate dal grande Beniamino Gigli nel secolo scorso la cui eco è ancora viva nel cuore degli italiani di tutto il mondo. Una bellezza che oggi sembra sfumare di fronte ai ritratti in nero di cui si parla molto sui giornali e non solo per i fatti di cronaca nera, ma per certi comportamenti diffusi. Il prototipo dominante oggi sembra essere quello di madri possessive che tengono i figli al guinzaglio, oppure di donne ansiose di fornir loro ogni sostengo, invece di educarli a non aver bisogno di sostegno. Madri incapaci di progettare una vita in proprio che non sia un’appendice della vita dei loro figli e pronte a lamentarsi perché in cambio non ricevono tanto amore quanto ne danno. E i figli di queste madri sono i cosiddetti “mammoni” che rappresentano un altro prototipo italiano. Se ne vanno di casa il più tardi possibile, con l’alibi di uno stipendio da miseria o dell’alloggio troppo costoso. Mammoni coccolati dentro casa che tardano a maturare. E quando finalmente decidono di sposarsi pretendono dalla moglie le stesse cure di quando la sollecitudine materna lo definiva “il mio bambino” anche se era un ultratrentenne. Questo ritratto è certamente poco carino nel giorno della festa della mamma, ma in esso alcune mamme si possono facilmente riconoscere. E ci sono ancora tante madri coraggio, quelle che aiutano i loro figli a crescere, a fare le loro scelte nell’età giusta, senza ansie e paure, con l’aiuto del Signore. Per tutte le mamme indistintamente oggi la festa oggi è per voi. Per ognuna valga come consolazione il sapere che comunque i sentimenti dei figli nei loro confronti non rimangono sempre uguali, cambiano e migliorano con l’età. Non solo, ma l’amore delle madri, silenzioso e nascosto ha il potere di far sbocciare affetti splendidi e inattesi. In questa festa se i vostri figli verranno al vostro incontro per portarvi una rosa donate loro tutta la tenerezza di cui siete capaci e fatele senza calcoli ne attese ma solo perché siete madri. Nell’abbraccio vi accompagni l’eco di un altro canto di Beniamino Gigli: “Mamma son tanto felice perché ritorno da te, la mia canzone mi dice che è il più bel giorno per me”.